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Che anno sarà?

Intervista a Giovanni Traini
Dicembre è tempo di resoconti, idee e progetti. È il momento per guardare a quei quasi 365 giorni trascorsi per capire cosa e come sono stati e dove ci hanno portati. E ne abbiamo altrettanti a cui pensare e per i quali abbiamo già cominciato a lavorare. Abbiamo quindi pensato di raggiungere Giovanni Traini, il nostro presidente, in Cantina per una chiacchierata e sentire dalla sua voce qual è per lui il bilancio di questo 2023 e cosa c’è da aspettarsi dal 2024.  

Giovanni Traini: Siamo giunti alla fine di un altro anno e in questo 2023 vorrei ricordare: gli investimenti sull’azienda con l’impegno rivolto a ottenere le certificazioni, in particolare quella Equalitas (per la sostenibilità aziendale) arrivata nel mese di luglio che ci porta a essere la prima azienda vitivinicola certificata sostenibile nel Piceno e la terza a livello regionale. Questo riconoscimento parte da lontano. Sono anni che la nostra azienda mette in campo azioni mirate alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Siamo una delle prime aziende BIO delle Marche e da anni abbiamo realizzato dei processi di lavorazione mirati al risparmio energetico con particolare attenzione alla salute e alle condizioni di lavoro dei nostri dipendenti e dei nostri soci. Nel 2023 c’è stata la nostra tradizionale Festa dei Colli Ripani che è stata l’occasione per organizzare, per la prima volta, un convegno dedicato al mondo del vino e al territorio dal taglio attuale e concreto. Sicuramente questo appuntamento verrà riproposto anche nei prossimi anni insieme alla prima fiera agricola di settore e alla nostra immancabile Festa. Ci stiamo già lavorando, così come siamo già concentrati sugli obiettivi che ci guideranno il prossimo anno. Per il 2024 vogliamo continuare a investire sulla qualità, su promozione e marketing e rafforzare la nostra presenza sui mercati nazionali e soprattutto internazionali. I nostri prodotti imbottigliati hanno raggiunto un livello di qualità alto confermato dai riconoscimenti e dai premi che i nostri vini continuano a ricevere. L’inserimento nelle guide di settore e il rafforzamento della rete commerciale, migliorano costantemente la riconoscibilità della nostra Cantina. La strada è quella giusta.

Domanda: Parliamo della vendemmia 2023. Come è andata? 
GT: Abbiamo concluso, forse, la vendemmia peggiore che la nostra azienda e il nostro territorio ricordino. Non ci sono testimonianze di annate simili. Tutto si è concentrato a maggio. Prima la forte grandinata che ha danneggiato una buona parte delle uve, poi le continue piogge che non hanno permesso di effettuare regolarmente i trattamenti, sia per i vigneti in conduzione biologica sia per quelli in conduzione convenzionale, anche se risultati meno danneggiati. Inoltre, le piogge hanno innescato la malattia della peronospora che, in alcuni casi, ha distrutto anche il 100% del raccolto, riducendo del 50% la quantità di prodotto che la nostra Cooperativa solitamente lavora. In questa situazione così pesante, possiamo evidenziare due aspetti positivi. Il primo dovuto alla nostra capacità organizzativa: proprio quest’anno abbiamo messo in campo un progetto agronomico di monitoraggio delle piante guidato dal dottor Stefano Acciarri. Con l’aiuto di collaboratori interni e il supporto del responsabile degli acquisti collettivi, in alcuni casi si è riusciti ad arginare la peronospora e le altre patologie, mettendo in condizione i soci di conferire una discreta quantità di uva. Allo stesso tempo, facendo scelte vendemmiali in collaborazione con il nostro tecnico siamo riusciti a ottenere anche in questo anno prodotti di ottima qualità. Il secondo aspetto riguarda il mercato all’ingrosso a cui abbiamo ridato vitalità. Dalla fine dell’anno 2022 fino alla vendemmia del 2023 era un mercato paralizzato, con più richieste di distillazione di crisi. Oggi, visto tutto quello che è successo, il prezzo dei vini in giacenza e dei prodotti nuovi ottenuti sta riscontrando una discreta richiesta con incrementi del 15-20% rispetto all’annata precedente. Questo ci dà un po’ di conforto nel prosieguo della vita aziendale e sociale.

D: Il progetto che chiude il 2023 è l’apertura del punto vendita a Ripatransone. Come è nato e cosa sarà?  
GT: Siamo contenti di aver inaugurato il 2 dicembre, in piazza Matteotti 1, il nostro punto vendita nel centro storico di Ripatransone. Anche qui sono orgoglioso di poter dire che siamo la prima azienda di Ripatransone a investire sul territorio cittadino. Il progetto era nell’aria da già qualche anno, da quando abbiamo iniziato a investire sulla promozione del territorio quale veicolo per far conoscere i nostri vini in tutto il mondo. La nostra città è bella, attira turisti e viaggiatori e i suoi vicoli e piazze, diventano, soprattutto in estate e durante le festività, luoghi di aggregazione e condivisione. Vogliamo che il nostro punto vendita, il Club dei Colli Ripani – Enoteca e Wine Bar, diventi lo spazio che accoglie chiunque abbia voglia di un ricordo della sua terra, della sua vacanza, e anche un posto per assaggiare, degustare e scoprire i nostri vini e il territorio di cui siamo portavoce. Il Club dei Colli Ripani, un club nient’affatto esclusivo, è piuttosto un luogo da vivere e condividere.

D: Visto il periodo: quale augurio vuoi fare ai soci e alle loro famiglie?
GT: C’è un augurio che rinnovo ogni anno a me stesso e che estendo a tutti i soci e alle loro famiglie. Mi auguro – e questo augurio coincide con il mio impegno e con quello di tutti i dipendenti – che il nostro consiglio di amministrazione possa mettere in campo tutte le iniziative necessarie affinché la nostra azienda sostenga l’attività di ogni singolo socio. Le feste sono anche un momento di leggerezza e di risate, quindi auguro a tutti di passarle in modo sereno e disteso.
Un’ultima cosa, voglio fare un appello: ricordate di regalare per Natale i nostri Colli Ripani, il frutto del nostro lavoro e la bellezza della nostra terra.

Grazie Giovanni per il tuo tempo e buone feste anche a te.